Agosto 2015


08.agosto

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Rivoluzione degli ombrelli ad Hong Kong 

 

Nel settembre del 2014, gli attivisti pro-democrazia di Hong Kong hanno protestato davanti la sede del governo e hanno occupato diversi importanti incroci della città e le strade principali contro la decisione del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo sulla riforma elettorale proposto per le prossime elezioni locali del 2017. Il Comitato avrebbe richiesto l’intervento di un altro comitato per pre-approvare le nomine di massimo tre candidati alle prossime elezioni, prima di procedere alla votazione che coinvolge la popolazione generale, minacciando la garanzia democratica. Dopo le elezioni, il capo dell’esecutivo locale eletto avrebbe poi ancora bisogno di essere formalmente nominato dal governo centrale prima di assumere ufficialmente la carica.

La federazione degli studenti di Hong Kong e il movimento studentesco Scholarism hanno violato una barriera di sicurezza e sono entrati nella piazza di fronte al complesso governo centrale, in cui, da luglio era stato vietato l’ingresso pubblico. La polizia aveva transennato i manifestanti all’interno del cortile e limitato il loro movimento durante la notte, al fine di rimuoverli con forza il giorno dopo. Tra questi il leader degli studenti Joshua Wong, che è stato arrestato temporaneamente. Il movimento Occupy Central ha annunciato che avrebbe iniziato la campagna di disobbedienza civile immediatamente. I giorni successivi i manifestanti hanno marciato su Harcourt Road, procedendo ad occupare anche la Queensway, bloccando entrambe le arterie est-ovest a nord dell’isola di Hong Kong. Dopo diverse ore di stallo, la polizia ha cercato di disperdere la folla con spray al peperoncino, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua, e ha avvertito che avrebbe aperto il fuoco con proiettili di gomma se i manifestanti non avessero desistito.

Il punto centrale delle proteste mira a preservare ed estendere quella autonomia sulla quale cinesi e inglesi trovarono un accordo negli anni Ottanta del Ventesimo secolo. Un’autonomia che si deve articolare su un equilibrio essenzialmente liberal-democratico, ma che è ampiamente condizionato dall’incombenza del regime cinese. Una dura repressione delle proteste influenzerebbe pesantemente la già compromessa immagine del governo di Pechino nel sistema di relazioni internazionali.

Nella fotografia uno studente durante la manifestazione chiede alla propria ragazza di sposarlo.

 

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La “rivoluzione degli ombrelli” a Hong Kong Pressenza