La proposta del No first Use

In vista dell’assemblea MIR di Roma , voglio segnalarvi il possibile obiettivo del No First Use ( info su Wikipedia https://tinyurl.com/wiki-NFU ) , quale possibile campagna internazionale alla quale potremmo aderire e da promuovere all’interno delle reti con le quali siamo in contatto. iniziativa già discussa da realtà a noi vicine come Pax Christi e Disarmisti esigenti.
l’iniziativa è promossa dalle associazioni e campagne come: Abolition 2000 ( ricorderete ne facevamo parte) –UNFOLDZERO ( https://www.unfoldzero.org/) – Working Group on Nuclear Risk Reduction – Basel Peace Office – Beyond the Bomb – Initiatives pour le Désarmement Nucléaire (IDN) – Peace Depot – People for Nuclear Disarmament – Prague Vision Institute for Sustainable Security – World Future Council – Zona Libre … ed altre a venire. Iniziativa questa animata da Alyn Ware, giurista ed attivista neozelandese, tanto nelle scuole che all’ONU, fondatore e attuale presidente della interessante rete mondiale dei parlamentari per il disarmo e la non-proliferazione (https://www.pnnd.org/).
Il sito che attualmente coordina l’iniziativa è : https://nofirstuse.global/
A questo link dell’associazione Senzatomica ( SGI, parte dell’ICAN) un interessante introduzione al tema da parte dell’ambasciatore Trezza: https://senzatomica.it/senza-categoria/per-gli-stati-uniti-e-questo-il-momento-giusto-per-adottare-il-principio-del-no-first-use/
A questo link è possibile trovare un interessante contributo di Luigi Mosca ( Luigi Mosca è tra i responsabili della rete associativa “Armes Nucléaires STOP”. Scienziato italiano emigrato in Francia, già direttore del Laboratoire Souterrain de Modane (LSM) nel tunnel del Fréjus, è un fisico delle particelle subatomiche (campi di ricerca : interazioni forti, proton decay, Dark Matter e fisica del Neutrino) : http://www.disarmistiesigenti.org/nofirstuse/ .
Il principio del NFU è attualmente parte della dottrina strategica di Cina ed India.
Sarebbe quindi molto interessante capire come declinare l’obiettivo del NFU con i 12 punti della proposta cinese di pace per l’Ucraina (https://english.news.cn/20230224/f6bf935389394eb0988023481ab26af4/c.html ) , proposta che – pur non nominandolo esplicitamente- all’ ottavo punto esplicitano quanto segue:
8. Riduzione dei rischi strategici. Le armi nucleari non devono essere utilizzate e le guerre nucleari non devono essere combattute. La minaccia o l’uso di armi nucleari dovrebbe essere contrastata. La proliferazione nucleare deve essere prevenuta e la crisi nucleare evitata. La Cina si oppone alla ricerca, allo sviluppo e all’uso di armi chimiche e biologiche da parte di qualsiasi paese e in qualsiasi circostanza.
Interessante pure capire quale potrebbe essere il rapporto con la proposta vaticana di pace redatta in 7 punti ( https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/sette-passi-per-una-pace-giusta-e-duratura-non-solo-in-ucraina). Questa proposta è stata accolta e sostenuta all’unanimità dal consiglio comunale di Palermo su proposta dell’interguppo per la pace e della nostra Consulta per la Pace.
Cosa potremmo fare noi?
Nello stile delle passate iniziative e campagne nonviolente del MIR e dei nonviolenti, intanto potremmo: studiare, realizzare webinar con i protagonisti internazionali e con ricercatori italiano, interloquire con i parlamentari nazionali ed europei, fare pressione dal basso a partire dal coinvolgimento degli ee.ll. e delle realtà religiose di diversa fede e confessione con le quali siamo in contatto.
un caloroso abbraccio
Francesco Lo Cascio